Dal riciclo potenziale a quello reale: c’è una grande differenza

Dal riciclo potenziale a quello reale: c’è una grande differenza

Definire lo scenario di fine vita di un prodotto è molto importante perchè ne stabilisce l’eventuale riciclablità.
Non è sempre così semplice conoscere la destinazione finale di un prodotto, in quanto sono molteplici i fattori da considerare.
In primo luogo la scelta del materiale è fondamentale, perché in funzione della sua natura e caratteristica, è possibile definire il potenziale fine vita, se quindi si tratta di un materiale riciclabile, biodegradabile oppure se impossibile da riciclare.
In secondo luogo è necessario tenere in considerazione il fatto che la scelta del materiale sia strettamente collegata alla progettazione. Il concept e il design del prodotto giocano un ruolo sostanziale in questa fase, proprio perché la combinazione di materiali di diversa natura potrebbe compromettere la loro riciclabilità. E’ di basilare importanza quindi progettare prodotti seguendo i principi di ecodesign e rendere possibile la disassemblabilità dei componenti costituiti da differenti tipologie di materiali.
Un ulteriore fattore consiste nell’essere a conoscenza della presenza di consorzi o filiere di raccolta dei materiali che si intende utilizzare.
Alcuni prodotti appartenenti a specifici settori, ad esempio i RAEE, gli pneumatici fuori uso, le batterie, gli imballaggi, sono agevolati poichè recuperati e raccolti da consorzi dedicati, per questo risulta più semplice avere accesso a dati di riciclo attendibili e veritieri.
Per i prodotti di altri settori come arredi, moda, oggettistica occorre un’analisi molto più complessa e articolata. Matrec nella sua attività, attraverso sopralluoghi presso impianti di riciclo e analisi di report e documenti ufficiali combina ed elabora i possibili scenari in funzione della tipologia di prodotto e dei materiali impiegati.
La riciclablità rappresenta l’opportunità di poter reimmettere nel sistema economico materiale riciclato. L’obiettivo comune a livello europeo consiste nell’incrementare di anno in anno il tasso di circolarità dei materiali, cioè la quota di materie prime seconde (che derivano da riciclo) utilizzate all’interno del mercato, il dato europeo datato 2020 si attesta al 12,8%, quello Italiano al 21,6%. I tassi di riciclo invece sono ben più alti, a testimonianza del fatto che è sicuramente necessario implementare un sistema produttivo in grado di sviluppare prodotti disassemblabili per il recupero dei materiali a fine vita, ma allo stesso tempo è fondamentale reimpiegarli in input nella realizzazione di nuovi prodotti.
E’ fondamentale non confondere il “riciclo potenziale” dal “riciclo reale” in quanto gli scenari di fine vita possono risultare complemante opposti.

Fonte testo e immagini: matrec