Gli indici di rinnovabilità.
Di arch. Marco Capellini.
L’aumento della popolazione mondiale, il continuo cambiamento degli stili di vita, il consumismo, i prodotti usa e getta stanno portando sempre più ad un elevato sfruttamento delle risorse.
Le politiche ambientali e gli accordi internazionali dei diversi paesi sono orientati a cercare di salvaguardare queste risorse anche attraverso strumenti e strategie che non sempre vengono percepite ed interpretate dal consumatore.
Anche il design, inteso come strumento di progetto per prodotti industriali ed architetture, deve fare la sua parte attraverso interventi sempre più mirati alla salvaguardia di materiali e risorse.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un proliferare di strumenti e strategie di ecodesign come il Design for Dissassembly and Recycle, il Design for Energy Efficiency, la Life Cycle Design, la Life Cycle Assessment, il Carbon e Water Footprint, tutti strumenti molto efficaci nella risoluzione dei diversi problemi ambientali ma poco orientati a “misurare” concretamente quante risorse stiamo consumando.
Partendo da questo principio e dalla necessità di coinvolgere attivamente il consumatore nelle scelte di acquisto, come MATREC abbiamo avviato da circa due anni un progetto per la costruzione degli “indici di rinnovabilità”. L’obiettivo di questi indici è di mettere in relazione un prodotto industriale con il tempo di ricrescita del materiale impiegato e quindi delle risorse naturali necessarie. In questo modo l’azienda e il progettista, ma soprattutto il consumatore, sono in grado di associare la durata di un prodotto ai tempi di rigenerazione del materiale utilizzato per la sua realizzazione.
Per verificare l’interesse e la validità dello strumento, abbiamo condotto delle prove di applicazione di questi indici di rinnovabilità su alcuni prodotti di arredamento, capi di abbigliamento, imballaggi e prodotti alimentari, riscuotendo un forte interesse da parte di imprese e consumatori.
Quello che è emerso che ci sono materiali utilizzati per la realizzazione di prodotti, che consumiamo e/o utilizziamo giornalmente o mensilmente, che ci impiegano anche centinaia o migliaia di anni per rigenerarsi. In altri casi invece indossiamo capi di abbigliamento per i quali la rigenerazione dei materiali può variare da pochi mesi a diversi anni.
Ad oggi, dopo due anni dall’inizio del progetto, abbiamo indicizzato oltre 500 materiali di uso comune nel mondo industriale, tra naturali e riciclati, suddivisi per tipologia ed origine.
Questi indici saranno a breve associati a tutti i materiali presenti nella EcoMaterials Library di MATREC per essere a disposizione di aziende e progettisti.
Abbiamo fatto un altro grande passo in avanti per rendere sempre più “eco” l’innovazione di prodotto.