Audi: Progetto di riciclo chimico dei componenti in plastica mista

Audi in partnership con Karlsruhe Institute for Technology ha avviato un progetto pilota con l’intento di trovare una soluzione sostenibile per i componenti plastici che non possono essere sostituiti nel settore automobilistico a causa dei rigorosi requisiti di sicurezza, resistenza al calore e qualità a cui devono rispondere.
I componenti oggetto dello studio sono costituiti da un mix di materiali plastici che ne determinano una difficile gestione a fine vita.
Il progetto prevede lo sviluppo di un processo di riciclo chimico per i componenti in plastica mista, che consenta di poter reinserire il materiale in un sistema a ciclo chiuso relativo alla catena di fornitura, contribuendo così ad un’importante riduzione di risorse materiche vergini impiegate.
Il test è stato eseguito su componenti fuori uso come serbatoi carburante, copriruota e griglie del radiatore recuperati da alcune concessionarie. Questi componenti vengono trasformati in olio di pirolisi, che viene a sua volta impiegato per la realizzazioni di nuovi componenti, la cui qualità risulta pari a prodotti petroliferi vergini.
La strategia di sostenibilità della casa automobilistica tedesca, si è posta come obiettivo di massimizzare l’uso efficiente delle risorse e ridurre le emissioni di CO2 nella catena di fornitura, dando la priorità ai materiali che vengono impiegati in maggiori volumi e che comportano processi di produzione che richiedono alta intensità energetica.
Un’azione importante portata avanti da Audi è stata il progetto “Aluminium Closed Loop“, che ha previsto l’impiego di alluminio secondario permettendo un risparmio di energia fino al 95% rispetto all’uso di materiale primario. Implementato nel 2019 in due sedi produttive, ha consentito una riduzione dell’impronta di carbonio di 150.000 tonnellate solo per quell’anno.

Fonte testo e immagini: audi-mediacenter.com

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