All’Università di Porto, presso il Product and Services Development Laboratory (LDPS) della Facoltà di Ingegneria è stata sviluppata una borsa costituita da un particolare tessuto derivante da scarti alimentari.
L’obiettivo dello studio accademico guidato dal designer Gui Giantini era quello di promuovere un’alternativa ai materiali attualmente presenti nel mercato, che anche se a base biologica, hanno comunque un impatto ambientale rilevante a causa dei loro processi di coltivazione o produzione.
Inizialmente il progetto ha visto l’esplorazione della composizione di svariati residui alimentari come fondi di caffè, cenere di legno, aglio, carote, cipolle, patate, gusci d’uovo e arachidi. Da un’attenta analisi e valutazione volta allo sviluppo di un materiale biotessile con proprietà fisiche simili ai tessuti in cotone e TNT, sono state selezionate le bucce di aglio. La fase successiva si è concentrata sulla progettazione e personalizzazione del tessuto, ottenendo motivi geometrici. Il materiale è stato poi miscelato su degli stampi modulari e lasciato a riposare per due giorni. Infine il tessuto da buccia d’aglio viene cucito per la produzione di una borsa.
Borsa in tessuto da scarti alimentari
Categoria
Fine vita