La gestione della plastica è diventata ormai un asset strategico importante per le imprese di produzione, Ferrarelle essendo coinvolta in prima linea con i packaging dei suoi prodotti ha iniziato un percorso molto significativo, che ha portato all’inaugurazione di un nuovo stabilimento dedicato al processo di riciclaggio delle bottiglie in PET, dotato di un impianto fotovoltaico per garantire energia da fonte rinnovabile al processo di lavorazione.
L’obiettivo è quello di ridurre l’immissione di plastica vergine sul mercato, dall’avvio del progetto risultano 23 milioni di kg di PET riciclato all’anno, che vengono trasformati in R-PET. L’aspetto positivo del PET, che il gruppo sta sfruttando, consiste nell’essere un materiale 100% riciclabile, perciò ogni bottiglia post-consumo che viene riciclata diventa una nuova, la quale può essere costituita per legge in R-PET per un massimo del 50% della sua composizione.
La produzione di questo materiale circolare prevede 4 fasi principali: inizialmente le bottiglie in PET vengono selezionate e separate dai tappi; nel successivo passaggio vengono lavate, ripulite dalle etichette e dagli altri materiali e ridotte in piccolissime scaglie. Il terzo step consiste nell’asciugatura e nella verifica agli infrarossi del materiale triturato, con il quale poi vengono prodotte le preforme, con una struttura simile a provette, che verranno trasformate in bottiglie.
Ferrarelle: la plastica da rifiuto a risorsa
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Fine vita